Il Polo tecnico professionale della moda nella visione del presidente Di Rienzo
Il presidente del comitato scientifico del nostro Its Moda Pescara, Loreto Di Rienzo, è stato da poco designato presidente anche del Polo tecnico professionale della Moda della Regione Abruzzo. L’incarico gli è stato affidato quale rappresentante di uno dei soggetti partner, ossia l’Impresa Bond Factory srl.
La ratifica dell’incarico è avvenuta mercoledì 26 aprile durante il primo incontro del Ptp, tenutosi a Pescara, nella sede della Provincia. Ecco l’intervista a Di Rienzo.
Lei è stato indicato come presidente del neocostituito Ptp, Polo tecnico professionale della Moda. Quale sviluppo può dare questa nuova struttura agli Its e al mondo del lavoro?
“L’obiettivo del Ptp è creare una sinergia tra il mondo della formazione e il sistema delle aziende manifatturiere, in funzione anche della novità dell’alternanza scuola-lavoro. Come Ptp, quindi, cercheremo di capire intanto le esigenze delle aziende e del mondo del lavoro e cercheremo di creare i collegamenti con la formazione, per non creare sovrapposizioni e cercando soluzioni nuove. L’Its, a sua volta, ne trarrà dei vantaggi perché, per esempio, si potranno incrementare i momenti di incontro tra studenti e imprese. Per evitare, per esempio, il fatto che le scuole cerchino delle aziende semplicemente per collocarli nell’ambito dell’alternanza ma senza un obiettivo o una strategia. Il tutto, naturalmente, finalizzato a una professionalizzazione che porti poi a un inserimento concreto”.
Lei è sia presidente del comitato scientifico dell’Its che esponente di una azienda, la Bond factory. Quanto il mondo dell’imprenditoria può dare agli Its e viceversa quali stimoli nuovi, quali idee possono arrivare dagli studenti (che sono o già diplomati o persone già inserite nel mondo produttivo)?
“Se questa attività viene fatta confrontandosi in sinergia, certamente i ragazzi portano stimoli nuovi. E le aziende, se hanno degli obiettivi precisi, possono sicuramente avere un vantaggio ben superiore al semplice fatto di tenere uno studente in stage. Questo interscambio è fondamentale perché il mondo del lavoro ha certamente bisogno di profili formati per un mercato con nuove esigenze, in continua trasformazione, in particolare proprio nel mondo della moda”.
Un campo che promette grandi possibilità di sviluppo è rappresentato dal Green job. Avete pensato a inserire questo tipo di materie per offrire maggiori chance ai corsisti?
“Il green job è sicuramente un’opportunità ma un ruolo ancora più significativo è dato dalla sostenibilità che, al suo interno, ha anche l’aspetto green, ma non solo. Quello che sto cercando di trasmettere e di capire come organizzare al meglio, è una conoscenza approfondita, da parte degli studenti, legata alla sostenibilità che investe molti aspetti del mondo del lavoro, per esempio l’aspetto sociale, etico e progettuale. I prodotti, per fare un esempio, devono essere pensati, progettati in una maniera diversa, nuova. Se, dunque, gli studenti arrivano in azienda già con questo tipo di formazione, in aggiunta a quella più specifica, propria del settore, sicuramente riescono a portare una possibilità di innovazione e di evoluzione. Molto spesso gli imprenditori non hanno il tempo di entrare nel merito di taluni aspetti, o di capire cosa, un approccio più sostenibile, può apportare alla propria azienda. Con queste premesse io vedo una grande opportunità per gli uni e per le altre”.