Le pregiate coperte del lanificio Merlino, un vanto della tradizione abruzzese, sono state un fiore all’occhiello della manifattura tessile italiana per oltre 150 anni. Complici la globalizzazione, la crisi del settore tessile e la mancanza di un ricambio generazionale, la sopravvivenza dell’azienda è stata messa a dura prova, arrivando ad un passo dalla chiusura. Per salvare questa tradizione si è proposto l’ITS Moda di Pescara, coinvolgendo in maniera attiva 8 studentesse. Armate di creatività e inventiva, e con l’aiuto delle tecnologie 4.0, hanno ridato vita alle coperte del lanificio Merlino trasformandole in preziosi abiti da sposa.

 

 

Ad aggiudicarsi il primo premio dell’ITS 4.0 Day 2020 è stato l’ITS Moda Pescara, che si è focalizzato sulla moda sostenibile grazie alle tecnologie 4.0 con il progetto Blanket Refitting. L’impatto del progetto ha portato benefici non solo in termini ambientali, recuperando gli scarti di tessuto e l’invenduto di magazzino, ma anche in termini sociali, facendosi carico del grido d’aiuto di uno storico lanificio abruzzese sul punto di cessare la produzione dopo 150 anni di attività.
Per ricostruire questa storia abbiamo intervistato Luciana Mastrolonardo, docente e coordinatrice del progetto dellITS Moda Pescara.

Da dove nasce il vostro progetto?

Per partecipare a ITS 4.0 volevamo proporre un progetto che ci permettesse di lavorare sul concetto di refitting e ci siamo rivolti a Bond Factory, un’azienda di Chieti conosciuta a livello internazionale per il suo approccio innovativo nel campo tessile.

L’idea era quella di sfruttare la tecnologia per rimettere sul mercato gli scarti primari del mondo della moda, quindi produzioni rimaste in disuso e rimanenze di magazzino. Proprio mentre stavamo ragionando su questi aspetti con Bond Factory ci è arrivata una lettera da Amalia, una delle proprietarie del lanificio Merlino, chiedendoci aiuto per non far morire l’azienda di famiglia. Ragionando su come poter utilizzare i preziosi tessuti del lanificio ci è venuta l’idea di lavorare con la sposa e di trasformare questi pezzi unici in abiti, mantelli e gonne.

Qual è stato il ruolo e l’apporto delle tecnologie che avete utilizzato nella fase di progettazione?

La tecnologia è stata fondamentale per la valorizzazione e il recupero dei materiali, consentendoci di utilizzare piccole porzioni di tessuto trattandole quasi come fossero dei gioielli, collegandoli in maniera innovativa. Tecniche come la termoformatura, il tape e il taglio laser ci hanno permesso di saldare assieme componenti di tessuto differenti in maniera non distruttiva. A livello estetico poi, la tecnologia 3D ha permesso la stampa embossed di un particolare motivo che esaltasse quindi le lavorazioni in rilievo. Mentre questo tipo di tecnologia viene tipicamente utilizzato con materiali termoplastici, la sperimentazione fatta con il supporto di Bond Factory ha dimostrato che è possibile ottenere ottimi risultati anche lavorando direttamente su materiali naturali come la lana e il cotone 100%. Un risultato davvero sorprendente: ciò che abbiamo creato sono tante piccole innovazioni nella lavorazione dei tessuti che hanno il potenziale di trovare un loro mercato in futuro.

 

Vedremo evolvere questo progetto nel futuro?

I risultati ottenuti lo scorso anno e l’entusiasmo, anche mediatico, con cui è stato accolto il progetto ci hanno spronato a voler fare di più per aiutare il lanificio Merlino. Per sopravvivere non basta produrre a partire dagli scarti di lavorazione, è necessario pensare a come avviare una produzione economicamente sostenibile ed appetibile per il mercato. Proprio questa è la sfida che ci siamo posti insieme a Bond Factory per questa edizione ITS 4.0 2021: lavorare ad una nuova produzione con delle commesse su misura per grandi marchi che necessitano di un particolare tipo di tessuto o disegno. Questa è l’idea su cui stiamo ragionando attraverso la metodologia del Design Thinking nelle prime fasi del nuovo progetto. Siamo ancora in uno stadio esplorativo, ma avendo grandi aspettative, vogliamo dedicare il giusto tempo a questa fase.

Un’ulteriore idea che vorremmo esplorare con il Design Thinking è la possibilità di creare una sorta di configuratore digitale della produzione che possa mostrare un’anteprima in tre dimensioni dell’output ai potenziali clienti interessati alla commessa.

Intanto il legame con le aziende si è fatto ancora più stretto, con Bond Factory che vorrebbe attivare una collaborazione costante con Merlino. Un’azienda che ha temuto di scomparire, ma che oggi, anche grazie all’ITS, ha voglia di riscatto, idee fresche e innovazione per far proseguire ai giovani la sua lunga storia e tradizione.

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